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IL TRADING ON-LINE
Un’ulteriore illusione del “guadagno facile” è data da un altro gioco, socialmente considerato più sofisticato: il trading on-line, ovvero giocare in Borsa usando Internet. Nella società informatica il commercio elettronico è il servizio con le maggiori prospettive di crescita tra quelli messi a disposizione da Internet. L’EC (Electronic Commerce) facilita le attività commerciali e le transazioni per via elettronica, come la commercializzazione di beni e servizi, la distribuzione on-line di contenuti digitali, l’effettuazione di operazioni finanziarie e di Borsa, appalti pubblici e altre procedure di tipo transattivo della pubblica amministrazione.
Può dare dipendenza il trading online?
Come ogni cosa, anche il trading on-line può diventare una dipendenza se si perde il controllo: rientra nella famiglia dei disturbi legati a Internet. Il trader in fase iniziale agisce con le dovute cautele ponderando le sue mosse e i suoi investimenti. Spinto a prepararsi per agire, è eccitato dal desiderio di guadagnare tanto e subito, ma anche dalla tensione provocata dalla paura di perdere. Di solito, paura e desiderio si alternano: a volte, però, soprattutto dopo una serie di buoni affari, quando si comincia a perdere, queste due sensazioni fanno cortocircuito. L’investitore, in questi frangenti, è facile che vada in crisi, le sue capacità di controllo in preda all’emotività vengono compromesse e i rischi di compiere errori aumentano perché aumenta il desiderio di recuperare prima possibile il capitale perso. Si pensa: «Devo fare più attenzione, devo studiare meglio mercati e andamenti, devo avere maggiori informazioni». Ma, siccome i soldi non dormono mai e i mercati sono attivi notte e giorno chi entra nel vortice resta in Internet fino allo sfinimento a controllare. Ne consegue che freddezza e lucidità necessarie e mai sufficienti al fine di avere il controllo vengano meno nei momenti topici, quando bisogna prendere le decisioni. Paradossalmente, così, le possibilità di perdere aumentano proprio quando si fa di tutto per vincere. Il trader, solo di fronte al suo PC, può compiere diverse transazioni in breve tempo, sa che basta un “invio” per vincere come le altre volte. Agendo compulsivamente, però, anziché lasciarsi guidare dalle competenze e dalla ragione, finisce per seguire l’istinto. Pertanto, il rischio di perdere ancora proprio in quelle circostanze aumenta in maniera smisurata. Si diventa come i giocatori d’azzardo, ai quali la maggior parte si rifiutano di essere paragonati. Sia il trader sia il gambler sono incapaci di porsi dei limiti, la dipendenza impedisce loro di capire quando fermarsi.
Come si resta intrappolati nella rete del trading online
Il gioco in Borsa on-line è una trappola anche più subdola e molto più pericolosa del gioco d’azzardo. A differenza del gambler, il trader per quello che fa non è assalito dai sensi di colpa. Di fronte alla perdita, il gambler si sente in colpa perché ha giocato, perché ha il viziaccio di giocare e a livello sociale è uno che ha bisogno di cure. Chi investe facendo trading, da se stesso, ma anche da chi sta intorno, a livello sociale è legittimato. A quest’ultimo si attribuiscono capacità e competenze che inducono a ritenerlo intelligente (Nardone, Cagnoni, 2002). Il trader ha l’illusione che il successo dipenda esclusivamente dalla sua abilità, dalle strategie che ha appreso, dal suo controllo (fino a quando c’è); perciò, capita che trascuri l’aspetto emotivo che può toccare chiunque nei momenti topici. I trader ignora o sottovaluta le ragioni che rendono quello che fa così tanto appassionante e accattivante. Il trading on-line è un processo che parte da una base estremamente razionale in cui la disciplina ha un ruolo di primaria importanza. È indispensabile che l’investitore sia dotato della capacità di mantenere un certo equilibrio per guidare un investimento finanziario. Ma tenere il controllo (fare analisi tecniche, osservare regole, calcolare i rischi, decidere) per un tempo prolungato può affaticare, inficiare le capacità decisionali e di valutazione, generare stress. Allora, per evitare di perdere, bisogna evitare di perdere il controllo, dunque diventa necessario riconoscere e sapere come gestire il fattore emotivo. Le contemporanee scariche di adrenalina e di endorfine fanno provare al trader paura mista a eccitazione (Nardone, Cagnoni, 2002). La paura è legata alla possibilità di perdere il denaro da investire, ma questa viene repentinamente scansata dall’ansia di perdere un buon affare o di rimanere esclusi da un mercato. Alcune volte, nonostante queste sensazioni, il guadagno arriva ugualmente. E ciò potrebbe far credere, presuntuosamente, che cavalcare la tigre sia semplice. Questa idea aumenta i rischi. Per guadagnare si pensa e si agisce in modo irrazionale finendo nella spirale in cui si alternano paura ed eccitazione euforica. I ricercatori clinici affiliati al Centro di Terapia Strategica (2002) affermano che, quando il successo non è controllato, emerge una sensazione di infallibilità e si prendono decisioni sempre più ardite.
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