GIOCO D’AZZARDO, GAMBLING ON-LINE: L’ILLUSIONE DI FARE SOLDI FACILI

Il gambling on-line è la fusione di due fenomeni: l’intrigo già conosciuto del gioco d’azzardo e l’accesso facile dato dalle nuove tecnologie. Ognuno di questi due fattori, di per sé, può costituire un problema. Figuriamoci combinati tra loro! Insieme, possono portare a una compulsione complessa e ultrapiacevole. Grazie a dispositivi mobili, come tablet e smartphone, scaricando le app dal play store è possibile accedere a un’infinità di giochi da fare ovunque e a qualsiasi ora. Tale comportamento compulsivo è ulteriormente aggravato perché il gambling on-line è un’attività legale che fa 35 miliardi di dollari annuali. In meno di vent’anni, il gioco d’azzardo on-line si è evoluto tantissimo dall’origine raggiungendo alti livelli di popolarità. Hanno contribuito a favorirne la diffusione numerosi elementi, tra i quali l’accesso mobile (smartphone), il social gambling (le community on-line), i premi multimilionari, le testimonianze di personaggi celebri (pubblicità sui media più diffusi).

L’inizio del nuovo millennio ha segnato il boom del betting on-line (scommesse in rete), nel 2013 è stata la volta del gambling in versione mobile. In breve tempo, questi sono diventati fenomeni planetari. La Juniper Research ha rivelato che 10 miliardi di dollari sono stati messi in gioco attraverso le applicazioni mobili. Il social gambling è cresciuto esponenzialmente, raggiungendo un quinto del valore globale dell’industria del social gambling (8 miliardi di dollari).

 

La crisi economica e l’aumento del gioco d’azzardo on-line

Nel nostro Paese il gambling on-line è senza dubbio un settore molto proficuo. Nell’ultimo periodo ha fatto registrare un fatturato aumentato di un terzo rispetto all’anno precedente. Diversi studi mostrano che nei momenti di crisi economica, come potrebbe essere questo, tanti si avvicinano a questo mondo. Varie fonti evidenziano come vi sia una correlazione addirittura inversa fra situazione socioeconomica e crescita del settore. In altre parole, un aumento della crisi economica, reale o percepita, paradossalmente, corrisponderebbe a un aumento del denaro speso per giocare (Horváth, Paap, 2012; Ólason et al., 2015). Quando vi è una crisi economica sembra prenda piede l’illusione, o forse la speranza, di poter vincere “facile”. La disperazione e il desiderio di uscire dalla sofferenza economica attivano chi è già sofferente a cercare il cambiamento sperando nella fortuna. Si aprono così le porte al gioco d’azzardo che può diventare quello che noi chiamiamo “tentata soluzione”. Con la reiterazione di questa tentata soluzione, messa in atto per far fronte ai problemi economici, può svilupparsi una dipendenza patologica, detta Gambling Addiction. Oggi, le dimensioni assunte da questa forma di dipendenza, che può colpire giovani, adulti e giovanissimi, l’hanno resa un’emergenza sociale. Secondo John Mikesell (1994), il gioco d’azzardo viene percepito come un’opportunità per cambiare la propria sorte, poiché con poco potrebbe permettere di far guadagnare tanto. Il giocatore sfida la fortuna, cerca il brivido del rischio per sentirsi vivo e speranzoso in tempi bui. Si illude di ritrovare nel gioco ciò che gli è negato dalla realtà. Ma siccome chi gioca parecchio alla fine perde più di quanto vinca, la situazione finisce per peggiorare. Le vincite occasionali fungono da rinforzo intermittente, intrigano e danno l’illusione di poter vincere ancora e forse più della volta precedente. Si innesca un circolo vizioso in cui il soggetto s’intrappola fino a non vedere altra soluzione se non lo stesso gioco.