IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, IL NARCISISMO E IL NARCISISTA

Narcisismo è un termine derivato dal mito greco di Narciso. Oggi con tale termine si fa riferimento ad un insieme complesso di caratteristiche e comportamenti che si manifestano in persone che mostrano un eccessivo interesse per sé stesse, una mancanza di empatia e una tendenza a cercare gratificazione e ammirazione dagli altri.

Un uomo in una maschera da clown seduto su una sedia verde

Foto di Albert Dera su Unsplash

Le principali caratteristiche del disturbo narcisistico di personalità

Le principali caratteristiche del disturbo narcisistico di personalità sono: autoesaltazione, bisogno di essere ammirati, sfruttamento relazionale, incapacità empatica, fantasie di successo (APA, 2013). La persona col disturbo narcisistico non chiede aiuto per il suo disturbo, perché non è consapevole del disturbo che vive. È più facile che l’aiuto venga richiesto dal partner o da chi ci vive insieme.

Invece, la persona con tale disturbo potrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta per: disturbi dell’umore, disturbi d’ansia o attacchi di panico, disturbi del sonno, somatizzazioni, uso di sostanze, problematiche relazionali in ambito lavorativo e sentimentale. Il narcisista è una persona che più di altri rischia il suicidio (Pulay et al. 2008, Ronningstam 2009). Le probabilità che chieda aiuto aumentano considerevolmente quando rischia di fallire professionalmente, per questioni legali (penale), per separazioni e divorzi (Ronningstam & Weinberg 2013).

Il narcisismo all’interno delle relazioni di coppia può creare dinamiche complesse e sfide significative.

Secondo stime recenti il disturbo di personalità narcisista varia fino al 6% nella popolazione generale e dall’1,3% al 20% nella popolazione clinica.

 

Come si comporta la persona narcisista?

La personalità narcisista tende al controllo totale su ambiente, relazioni professionali e affettivo-sentimentali. Per questo, la persona che ne soffre tende a non fidarsi e a non affidarsi, ad essere sospettosa e inaffidabile.

La persona col disturbo di personalità narcisista ha difficoltà a stabilire relazioni sane e durature, perché teme: il giudizio, il rifiuto, il senso di inutilità, l’essere considerato incoerente e contraddittorio, emozioni che vive come stato di confusione.

La persona con un disturbo di personalità narcisista solitamente è competente. In funzione delle sue capacità fonde la sua persona che confonde con ciò che è in grado di fare. Per questo:

  • tende ad imporsi anche quando gli è richiesto di limitarsi;
  • non riconosce i suoi limiti, intervenendo senza preoccuparsi delle conseguenze;
  • attribuisce le responsabilità dei suoi insuccessi ad altri;
  • ostenta sicurezza di fronte alle sue fragilità;
  • cerca riconoscimenti e affetto da parte di persone che poi disprezza e tratta male;
  • è iper-controllante nelle relazioni, per difendersi da rifiuti, perdita di potere, umiliazioni.

 

uomo che indica la macchina fotografica

Foto di Adi Goldstein su Unsplash

Come si manifesta il narcisismo?

Il narcisismo può manifestarsi in vari modi all’interno di una relazione romantica. Alcuni dei tratti comuni del narcisismo all’interno della relazione di coppia includono:

  • eccessivo bisogno di attenzione;
  • incapacità empatica, di sintonizzarsi emotivamente col partner;
  • manipolazione e controllo per ottenere ciò che desidera e mantenere il proprio senso di potere e superiorità;
  • ricerca costante di gratificazione e bisogno di riconoscimento;
  • svalutazione del partner;
  • egocentrismo.

Problemi, conseguenze e impatto del narcisismo nella coppia

Il narcisismo può creare problemi dalle gravi conseguenze. All’interno di una relazione di coppia possono esservi una serie di impatti negativi, tra cui:

  • problemi di comunicazione, data la mancanza di empatia e la tendenza alla manipolazione, ostacolo per una comunicazione di coppia aperta e sincera;
  • bassi livelli di soddisfazione del partner del narcisista che può sentirsi trascurato, non apprezzato o utilizzato;
  • instabilità e cicli di idealizzazione e svalutazione del partner, creando così instabilità e confusione nella relazione.

Come gestire un narcisista nella coppia?

Gestire il narcisismo all’interno di una relazione di coppia può essere un processo complesso e sfidante. Il nostro approccio potrebbe essere svolto in coppia o col partner che subisce gli effetti negativi del narcisismo.  Il primo caso è possibile quando entrambi i membri sono consapevoli di dover cambiare il pattern relazionale per poter continuare.

Solo col partner che subisce, invece, si procede con un percorso di terapia indiretta. La prima fase è finalizzata ad aiutare a definire i limiti e ad affermare i propri bisogni all’interno della relazione. In genere, in seguito all’acquisizione di queste capacità, questo percorso può proseguire come una terapia di coppia.

La persona che manifesta i sintomi del disturbo di personalità narcisista, può decidere di proseguire con un percorso di terapia individuale, quando avverte che può accadere qualcosa di irreparabile alla sua relazione. Solo allora, quando avverte il serio rischio di perdere i vantaggi secondari derivanti dalla relazione malata con la persona partner vittima di narcisismo, per evitare il peggio, il narcisista opta per il cambiamento e ricerca aiuto.

Molte volte il narcisista arriva in terapia per controllare e/o per compiacere, ma in entrambi questi casi capita che abbandoni quando avverte che l’altra persona torna ad essere “comprensiva”. Chiede aiuto per lavorare su di sé, quando il suo modo di fare che gli ha già arrecato problemi e dolore, rischia di provocargliene ancora.

Caratteristiche del narcisista da considerare in terapia

Dalla letteratura (Campbell et al. 2009, Ellison et al. 2013) risulta che con questi paziente gli interventi tradizionali diano esiti infausti, un elevato tasso di interruzione (Weinberg & Ronningstam, 2020) e persistenza dei sintomi al termine del percorso (Jansson et al. 2008).

Le problematiche più significative che intralciano il percorso terapeutico di questi pazienti sono connesse al loro bisogno di controllo della relazione col terapeuta. Essi tendono a dissimulare, ad omettere, a mentire e a manipolare, proprio perché fanno fatica ad affidarsi alla relazione terapeutica.

Weinberg & Ronningstam (2020) tenendo conto del lavoro svolto da colleghi di diversi approcci e di ciò che ha intralciato il percorso con questi pazienti, sono giunti a definire che in questi casi è più funzionale un approccio terapeutico pragmatico, che fornisca strumenti per gestire il bisogno di controllo e orientato agli obiettivi desiderati dal paziente.

Il rischio di drop-out (interruzione del percorso terapeutico) si riduce quando il paziente percepisce che è lui ad orientare il suo cambiamento nella direzione desiderata. Pertanto, lo psicoterapeuta deve rendersi co-costruttore del rapporto terapeutico e deve mostrarsi tollerante rispetto alle squalifiche ed evitare che il paziente provi vergogna e perdita di controllo.

Fotografia di silhouette di uomo e donna

Foto di Steven Su su Unsplash

Il percorso terapeutico per il narcisista: linee guida per il disturbo di personalità narcisista

La persona con il disturbo di personalità narcisista per superare il suo disturbo necessita di crescere come persona e di far evolvere le sue relazioni, che di solito si interrompono in maniera rovinosa. Dovrà imparare a esplorare e riconoscere sentimenti, bisogni e modelli di comportamento, per gestirli  e prenderne il controllo. Il Narcisista, dovrà sentire il bisogno di essere aiutato. Egli prosegue col percorso terapeutico se è ben motivato.

Questo si verifica quando il narcisista è “pentito”, ossia quando cerca di evitare il dolore provato dal riflesso del suo comportamento sugli altri. Negli altri casi, come già detto precedentemente, verrà in terapia o per controllare o per compiacere.

Pertanto, il terapeuta, per verificare che il narcisista sia effettivamente pentito del male che arrecano i suoi comportamenti, chiederà al narcisista di fare dei compiti, per molteplici ragioni. Dallo svolgimento dei compiti, il terapeuta potrà discriminare il narcisista pentito dal narcisista compiaciuto. Il terapeuta chiederà al narcisista, di scrivergli quotidianamente delle lettere. Giustificherà la richiesta dicendo al narcisista che le lettere servono per conoscerlo meglio. Per questo il narcisista verrà invitato a scrivere tutto  ciò che desidera e ciò che ritiene possa essere utile alla terapia.

In seguito, si invita la persona che si comportava da narcisista ad esplorare i vari ambiti della sua vita in modo da potersi sperimentare e trarre piacere dando piacere. Per questo dovrà fare attenzione alle “eccezioni” positive che possono esserci nel suo comportamento, ai suoi bisogni e ai bisogni di chi sta intorno. Inoltre, quando si “inciampa” sui vecchi meccanismi narcisisti, tutte le volte che essi vengono messi in atto, dopo averli riconosciuti, con responsabilità e umiltà, il paziente dovrà imparare a dichiararli e a scusarsi, come farebbe una persona veramente pentita del suo errore.

Da questo momento in poi, in genere, ogni seduta potrebbe essere giusta per esplorare il passato, solitamente descritto nelle lettere che il paziente in fase iniziale aveva scritto al suo “caro dottore”. Man mano che si va avanti, si scopriranno le “miserie” vissute dalla persona, per questo sarà necessario ristrutturare e far sì che percepisca in maniera funzionale ciò che ha esperito. Occorre, dunque, che apprenda a considerare quegli aneddoti ed esperienze, che hanno segnato negativamente la sua vita, in maniera diversa, che dia un nuovo significato a quello che ha vissuto.

La nuova visione del passato e la consapevolezza di ciò che stava avvenendo, indicano che per evitare un futuro come il passato, c’è bisogno che il cambiamento inizi dal presente. Pertanto, inizieranno a considerare i bisogni delle altre persone e a scoprire che i bisogni e il piacere degli altri coincidono con i loro bisogni e il loro piacere più autentici.

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