IPOCONDRIA

I sintomi dell’ipocondria o del disturbo d’ansia per la salute comportano una preoccupazione per l’idea di essere potenzialmente o gravemente malati. Questa valutazione viene di solito fatta dal paziente anche sulla base di normali sensazioni corporee (come uno stomaco rumoroso), o di segni benigni (come una piccola eruzione cutanea). L’ipocondria può diventare un problema ossessivo debilitante e inibire le persone in molti modi. L’ipocondriaco è costantemente preso dalla preoccupazione del suo disturbo, per questo tende ad allarmarsi anche di fronte ai più piccoli segnali corporei; a parlarne frequentemente con amici, colleghi; a rivolgersi per fare controlli e richieste di aiuto ad operatori sanitari e familiari. L’ipocondriaco ha paura di ammalarsi, è eccessivamente preoccupato di essersi ammalato gravemente. Per l’ipocondriaco anche le più innocue sensazioni corporee sono vissute con terrore, le percepisce come sintomi di gravi malattie.

I pazienti possono credere che normali sensazioni corporee o sintomi minori siano segni di una malattia grave, anche se un esame medico accurato può non rivelare alcun problema di salute. I pazienti possono provare un’ansia estrema credendo che sensazioni corporee, come contrazioni muscolari o affaticamento, siano la conferma di una malattia specifica o grave. L’ansia eccessiva – piuttosto che il sintomo fisico in sé – porta a un grave disagio che può sconvolgere la vita del paziente. Questo disturbo può diventare una condizione a lungo termine che fluttua in gravità e cronicità. Può aumentare con l’età o nei periodi di stress.

donna che tiene il suo viso in camera oscura

Foto di Melanie Wasser su Unsplash

I sintomi dell’ipocondria

  • Essere preoccupati di aver contratto o di poter contrarre una malattia grave o un problema di salute.
  • Percepire sintomi o sensazioni corporee minori come segni di una malattia grave.
  • Allarmarsi facilmente per il proprio stato di salute.
  • Essere poco o per nulla rassicurati dalle visite mediche o dai risultati negativi degli esami.
  • Preoccuparsi eccessivamente per un problema di salute specifico o per il rischio di sviluppare un problema di salute perché diffuso in famiglia.
  • Esercitare un elevato livello di protezione, come ad esempio evitare il lavoro, ridurre la vita sociale chiudendosi in casa, per l’angoscia delle possibili malattie.
  • Controllare ripetutamente il proprio corpo alla ricerca di segni di malattia o di malessere.
  • Ricercare rassicurazioni sottoponendosi a frequenti visite mediche o, in alcuni casi, evitare visite e cure mediche per paura che venga diagnosticata una malattia grave.

Società e ipocondria

Nell’era moderna, l’adozione di stili di vita sani e la maggiore medicalizzazione della società hanno indubbiamente migliorato la salute della maggior parte delle nazioni. Prendersi cura della propria salute e assumersi la responsabilità del proprio benessere fisico è ammirevole ed efficace, se gestito correttamente. Ma, l’attenzione ossessiva per i continui controlli medici, l’esercizio fisico eccessivo per evitare le malattie, l’iper-vigilanza per qualsiasi tipo di fluttuazione fisica, possono avere l’effetto diretto e opposto e contribuire all’instaurarsi di un disturbo ossessivo. Un monitoraggio eccessivo della propria salute e del proprio benessere può finire per provocare un vero e proprio senso di perdita di controllo. Può portare a paure eccessive e ad attacchi di panico.

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Foto di Tonik su Unsplash

Il funzionamento dell’ipocondria

L’aspetto più sorprendente dell’ipocondria è che, ogni volta che il paziente riceve una diagnosi negativa in seguito ai continui controlli sanitari, si ritrova intrappolato in una spirale continua di pensieri ipocondriaci e ossessioni.

La maggior parte dei pazienti ipocondriaci ricercano continuamente specialisti. Essi si sottopongono ad esami diagnostici che ripetono uno dopo l’altro. Le rassicurazioni che ricevono non sono mai sufficientemente rassicuranti, pertanto si mette in dubbio il referto diagnostico ricevuto e si procede con la ricerca di un nuovo specialista da consultare. L’ipocondriaco è costantemente alla ricerca di un consulente ancora più bravo e di esami ancora più accurati.

Questa ricerca continua e ossessiva di sintomi pericolosi o minacciosi, solitamente, inizia con l’automonitoraggio e segue con una serie di consultazioni mediche ed esami diagnostici che vanno avanti mesi e/o anni.

Questo modo di procedere crea un disturbo fobico generalizzato basato sulla paura di ammalarsi o di morire in modo lungo e doloroso.

L’evoluzione dell’ipocondria

I continui tentativi del paziente di risolvere il suo problema cercando di controllare la propria salute si sviluppano dapprima da una serie di dubbi ossessivi associati alla sua salute e al suo benessere. A ciò segue un crescente automonitoraggio dei propri sintomi e della compromissione fisiologica percepita; poi, attraverso la continua ripetizione di esami diagnostici, si costruisce una vera e propria “certezza” fobica di essere malati. Come per molti dubbi, la reiterazione del dubbio lo fa passare dallo status di dubbio a quello di certezza, una certezza che è ancora più reale della “realtà” (Watzlawick, 1974). In questa fase il paziente è intrappolato: ogni tentativo di risolvere il problema, l’aumenta.

A complicare la situazione oggi vi sono le ossessive ricerche su internet. I pazienti ipocondriaci per sedare la propria ansia cercano informazioni rassicuranti su Internet, rivolgendosi a “Dr Google”.  Ogni vago sintomo descritto nel web si traduce in una vera e propria certezza di essere affetti dalla malattia descritta. Pertanto, per avere maggiori certezze e sentirsi più rassicurati, il cybercondriaco cerca sul web (segnali, specialisti, metodi diagnostici, ecc.). Qui, trovando tutto e il contrario di tutto, la ricerca diventa interminabile, l’ansia cresce e all’ossessione della malattia si associa l’ossessione compulsiva della ricerca sul web.

Comprendere la differenza tra patofobia e ipocondria

Il patofobico di solito ossessionato da una specifica forma di minaccia per la propria salute, mentre l’ipocondriaco va in panico di fronte alla minima alterazione del proprio corpo. L’ipocondriaco percepisce e trasforma anche il più piccolo dolore in un sicuro segno di grave malattia organica. La vera ironia è che la continua lotta dell’ipocondriaco contro la minima sensazione di malattia può in realtà indebolire il suo sistema immunitario, fino a diventare l’artefice della sua stessa malattia.

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Foto di Guillaume de Germain su Unsplash

Il trattamento dell’ipocondria

L’ipocondriaco reitera con soluzioni disfunzionali. Dal nostro punto di vista così facendo l’ipocondriaco finisce per alimentare il problema di cui soffre.

Pertanto, il primo passo che mettiamo in atto consiste nel rendere funzionale ciò che viene svolto in maniera caotica e fuori controllo. Si interrompe tutto ciò che risulta disfunzionale: gli autocontrolli e i controlli; le richieste di rassicurazioni; le continue ricerche di specialisti; il parlarne continuamente con chi sta intorno; la ricerca su internet, nel caso se ne faccia ricorso, per evitare di complicare ancor più il problema. Con il paziente ipocondriaco si concorda un piano di lavoro, si elaborano tecniche finalizzate ad interrompere i vari tentativi di soluzione fallimentari da sostituire con modalità che consentono di raggiungere un’elevata efficienza.

In sintesi si consente al paziente di riprendere il controllo su qualcosa che era oramai fuori dal suo controllo.

4 commenti

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